ASSOCIAZIONE DI VOLONTARIATO

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mercoledì 18 agosto 2010

Da Il Tirreno

Le sette isole dell'uomo-pesce, da Giannutri a Gorgona a nuoto

Toccherà una dopo l'altra le isole dell'Arcipelago Toscano nuotando bracciata dopo bracciata, ma rischia di non poter raggiungere le coste di alcune isole perché «il Parco non gli ha dato il permesso».

Sta per compiere una impresa eccezionale, unica in Italia, ma più delle correnti e del libeccio, delle meduse e degli squali verdesca teme la burocrazia. Sì, perché l'uomo-pesce che dal 1º settembre per 7 giorni toccherà una dopo l'altra le isole dell'Arcipelago Toscano nuotando bracciata dopo bracciata, racconta di rischiare di non poter raggiungere le coste di Pianosa, Giannutri, Montecristo e Gorgona perché «il Parco non gli ha dato il permesso». Così, mentre macina un miglio dopo l'altro in mare o mentre si arrampica in mountain bike per fare fiato, Alessandro Bossini, triatleta di grande spessore e esploratore dei nostri mari, spera di non trovare qualche solerte funzionario che lo rimandi indietro mentre sta per prendere terra alla fine di una delle sue terribili tappe.

Isole off limits allora?
«Sì, rischio di dovermi fermare per non entrare nelle zone A del parco perchè potrei disturbare la fauna. Eppure siamo solo io che nuoto e una canoa che mi accompagna. E mi chiedo, cosa serve un parco se gli uomini non ci possono entrare anche se non inquinano? Mah...»

Come è nata l'idea del giro delle isole dell'Arcipelago a nuoto?
«Non è una cosa che è nata all'improvviso. Ho fatto già diverse tratte tra un'isola e l'altra e così tutti mi suggerivano di metterle insieme per fare un'impresa che nessuno ha ancora fatto. Uno che vive su un'isola poi ha il mare come confine... E mi piace l'idea di promuovere il nostro ambiente marino, per questo non capisco davvero perché il Parco mi faccia dei problemi».
Come si svolgerà la maxi nuotata?
«Partenza all'alba del primo settembre da Giannutri fino al Giglio per la prima tappa. Ho calcolato di poter nuotare a una velocità di quattro chilomentri l'ora che però varierà in base alle condizioni meteomare e alla stanchezza che crescerà tappa dopo tappa. Poi toccherà alla tratta più lunga, Giglio-Montecristo di 55 chilometri. Da Montecristo raggiungerò Pianosa, poi l'Elba e infine Capraia per arrivare il 6 a Gorgona con un'altra tappa da 45 chilometri».



Stanchezza a parte, quali saranno i problemi più grossi in questi oltre duecento chilometri?
«Non ho mai smesso di allenarmi in questi mesi e dallo scorso ottobre ho rafforzato la parte in mare. Non sono un nuotatore agonista e mi piace alternare bici e corsa all'acqua. I problemi: in sette giorni di mare aperto sarà impossibile non incontrare cattivo tempo. Sicuramente qualche temporale e mare mosso ma io andrò lo stesso. Ormai tutto è organizzato e troppe persone sono impegnate in questa impresa».

Meduse e pesci le fanno paura?
«Per i pesci non ci sono problemi, semmai sono le meduse a preoccuparmi. Nella passata traversata per Montecristo erano così fitte da non passarci e anche se avevo la muta e la maschera le spore mi irritarono così la gola che ogni poco mi dovevo fermare per bere acqua dolce.
Questa volta abbiamo pensato ad una rete che sarà trainata dalla barca che mi precede e che dovrebbe intercettare la maggior parte di questi celenterati facendomi nuotare in un'acqua quasi sgombra».
Torniamo ai problemi burocratici.
«Già, il brutto è che questo non dipende dalla mia volontà o dalla mia capacità di allenamento. Il Parco non mi ha concesso il patrocinio e mi chiedo quali danni io possa fare. Spavento i granchi? Mi hanno detto che poteva andare a patto che non entrassi nelle zone A e che dormissi in barca. Dopo 18 ore di nuoto mi farete dormire magari su uno scoglio?" ho detto io...»

Come farà a seguire la direzione esatta?
«Userò un Gps per non scarrocciare, altrimenti rischio di perdere la rotta».

Un'impresa da lupo solitario?
«No, anzi, tutti quelli che lo vogliono possono seguirmi in canoa o a nuoto nei tratti che preferiscono. Cento metri o tutto il percorso. Tantissimi amici del del Giglio per esempio mi accompagneranno negli ultimi metri e lo stesso succederà il giorno dopo con la partenza da Campese. Poi proseguirò da solo».


Il Tirreno seguirà tappa per tappa la navigazione con gallerie fotografiche e interviste che saranno pubblicate anche su www.iltirreno.it.

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